Guidebook for Jesi

Cristiana
Cristiana
Guidebook for Jesi

Parks & Nature

L'oasi riserva naturale regionale ripa bianca di Jesi, tutela la biodiversità nella regione marche, effettua riqualificazione ed educazione ambientale.
Riserva Ripa Bianca
3/bis Via Amos Zanibelli
L'oasi riserva naturale regionale ripa bianca di Jesi, tutela la biodiversità nella regione marche, effettua riqualificazione ed educazione ambientale.

Food Scene

PEsce CArne PIzza ...
Pecapi
1 Piazza Baccio Pontelli
PEsce CArne PIzza ...
Storico ristorante con ricette della tradizione marchigiana
Trattoria Antonietta
19 Via Giuseppe Garibaldi
Storico ristorante con ricette della tradizione marchigiana
11 preporuka/e lokalaca
Hostaria Dietro Le Quinte
5 Piazza della Repubblica
11 preporuka/e lokalaca
Coffee Break Di Ricciotti Orietta & C. S.N.C.
22 Viale della Vittoria
Sogni di Zucchero Cake Design
17A Viale della Vittoria
Poldo Burger Bar
3 Via del Fortino

Shopping

Corso Giacomo Matteotti
Corso Giacomo Matteotti

Essentials

Lavanderia Italia
Viale della Vittoria

Drinks & Nightlife

Hemingway Cafè
4 Piazza Gaspare Spontini
La Picca - Wine Bar
2B Piazza Gaspare Spontini
Man Cave Cafè
5 Via Torrione
Noir Club
Via del Molino
Jack Rabbit Brewpub Indipendente
3 Via Federico Conti

Everything Else

Caffe' Imperiale
2 Arco del Magistrato

Sightseeing

Cattedrale San Settimio
5A Piazza Federico II
Palazzo Pianetti, antico palazzo nobiliare della città di Jesi. Oggi è sede della Pinacoteca civica
14 preporuka/e lokalaca
Palazzo Pianetti
10 Via XV Settembre
14 preporuka/e lokalaca
Palazzo Pianetti, antico palazzo nobiliare della città di Jesi. Oggi è sede della Pinacoteca civica
Il Palazzo della Signoria di Jesi è uno dei più imponenti palazzi pubblici delle Marche. Era la sede originale del Gonfaloniere e dei Priori, cioè della Magistratura cittadina.
Signoria Palace
2 Piazza Angelo Colocci
Il Palazzo della Signoria di Jesi è uno dei più imponenti palazzi pubblici delle Marche. Era la sede originale del Gonfaloniere e dei Priori, cioè della Magistratura cittadina.
Il Palazzo Colocci è un'antica dimora nobiliare della città di Jesi, nelle Marche. Sorge in piazza Angelo Colocci, nel punto più alto della città, davanti al Palazzo della Signoria.
Colocci Palace
8 Piazza Angelo Colocci
Il Palazzo Colocci è un'antica dimora nobiliare della città di Jesi, nelle Marche. Sorge in piazza Angelo Colocci, nel punto più alto della città, davanti al Palazzo della Signoria.
Le mura di Jesi sono l'antica cinta di difesa della città. È una delle più complete e meglio conservate del periodo rinascimentale e uno dei maggiori esempi della regione. Racchiude il nucleo medievale della città, di compatta forma trapezoidale, per un perimetro di circa 1,5 km. Di sette porte d'accesso, oggi ne restano aperte solo quattro, le principali, poste all'entrata dei quattro punti cardinali secondo il vecchio tracciato delle due vie primarie: il Cardo e il Decumano. Sul lato nord è porta Bersaglieri, l'ultima ad essere aperta; ad ovest porta Garibaldi, a est l'arco del Magistrato, facente parte della vecchia rocca, e a sud porta Valle, sulle mura più basse.
Jesi (Porta Valle)
Le mura di Jesi sono l'antica cinta di difesa della città. È una delle più complete e meglio conservate del periodo rinascimentale e uno dei maggiori esempi della regione. Racchiude il nucleo medievale della città, di compatta forma trapezoidale, per un perimetro di circa 1,5 km. Di sette porte d'accesso, oggi ne restano aperte solo quattro, le principali, poste all'entrata dei quattro punti cardinali secondo il vecchio tracciato delle due vie primarie: il Cardo e il Decumano. Sul lato nord è porta Bersaglieri, l'ultima ad essere aperta; ad ovest porta Garibaldi, a est l'arco del Magistrato, facente parte della vecchia rocca, e a sud porta Valle, sulle mura più basse.
Le mura di Jesi sono l'antica cinta di difesa della città. È una delle più complete e meglio conservate del periodo rinascimentale e uno dei maggiori esempi della regione. Racchiude il nucleo medievale della città, di compatta forma trapezoidale, per un perimetro di circa 1,5 km. Di sette porte d'accesso, oggi ne restano aperte solo quattro, le principali, poste all'entrata dei quattro punti cardinali secondo il vecchio tracciato delle due vie primarie: il Cardo e il Decumano. Sul lato nord è porta Bersaglieri, l'ultima ad essere aperta; ad ovest porta Garibaldi, a est l'arco del Magistrato, facente parte della vecchia rocca, e a sud porta Valle, sulle mura più basse.
Arco del Magistrato
Arco del Magistrato
Le mura di Jesi sono l'antica cinta di difesa della città. È una delle più complete e meglio conservate del periodo rinascimentale e uno dei maggiori esempi della regione. Racchiude il nucleo medievale della città, di compatta forma trapezoidale, per un perimetro di circa 1,5 km. Di sette porte d'accesso, oggi ne restano aperte solo quattro, le principali, poste all'entrata dei quattro punti cardinali secondo il vecchio tracciato delle due vie primarie: il Cardo e il Decumano. Sul lato nord è porta Bersaglieri, l'ultima ad essere aperta; ad ovest porta Garibaldi, a est l'arco del Magistrato, facente parte della vecchia rocca, e a sud porta Valle, sulle mura più basse.
Le mura di Jesi sono l'antica cinta di difesa della città. È una delle più complete e meglio conservate del periodo rinascimentale e uno dei maggiori esempi della regione. Racchiude il nucleo medievale della città, di compatta forma trapezoidale, per un perimetro di circa 1,5 km. Di sette porte d'accesso, oggi ne restano aperte solo quattro, le principali, poste all'entrata dei quattro punti cardinali secondo il vecchio tracciato delle due vie primarie: il Cardo e il Decumano. Sul lato nord è porta Bersaglieri, l'ultima ad essere aperta; ad ovest porta Garibaldi, a est l'arco del Magistrato, facente parte della vecchia rocca, e a sud porta Valle, sulle mura più basse.
Porta Garibaldi
Via del Fortino
Le mura di Jesi sono l'antica cinta di difesa della città. È una delle più complete e meglio conservate del periodo rinascimentale e uno dei maggiori esempi della regione. Racchiude il nucleo medievale della città, di compatta forma trapezoidale, per un perimetro di circa 1,5 km. Di sette porte d'accesso, oggi ne restano aperte solo quattro, le principali, poste all'entrata dei quattro punti cardinali secondo il vecchio tracciato delle due vie primarie: il Cardo e il Decumano. Sul lato nord è porta Bersaglieri, l'ultima ad essere aperta; ad ovest porta Garibaldi, a est l'arco del Magistrato, facente parte della vecchia rocca, e a sud porta Valle, sulle mura più basse.
Le mura di Jesi sono l'antica cinta di difesa della città. È una delle più complete e meglio conservate del periodo rinascimentale e uno dei maggiori esempi della regione. Racchiude il nucleo medievale della città, di compatta forma trapezoidale, per un perimetro di circa 1,5 km. Di sette porte d'accesso, oggi ne restano aperte solo quattro, le principali, poste all'entrata dei quattro punti cardinali secondo il vecchio tracciato delle due vie primarie: il Cardo e il Decumano. Sul lato nord è porta Bersaglieri, l'ultima ad essere aperta; ad ovest porta Garibaldi, a est l'arco del Magistrato, facente parte della vecchia rocca, e a sud porta Valle, sulle mura più basse.
Porta Bersaglieri
Le mura di Jesi sono l'antica cinta di difesa della città. È una delle più complete e meglio conservate del periodo rinascimentale e uno dei maggiori esempi della regione. Racchiude il nucleo medievale della città, di compatta forma trapezoidale, per un perimetro di circa 1,5 km. Di sette porte d'accesso, oggi ne restano aperte solo quattro, le principali, poste all'entrata dei quattro punti cardinali secondo il vecchio tracciato delle due vie primarie: il Cardo e il Decumano. Sul lato nord è porta Bersaglieri, l'ultima ad essere aperta; ad ovest porta Garibaldi, a est l'arco del Magistrato, facente parte della vecchia rocca, e a sud porta Valle, sulle mura più basse.
Il Museo Federico II è un unicum assoluto che rievoca la vita e l’opera dell’Imperatore Stupor Mundi Un viaggio attraverso il tempo e lo spazio, per scoprire il mondo meraviglioso di Federico II di Svevia nel luogo magico dove tutto ha avuto inizio il 26 dicembre 1194. Nello storico Palazzo Ghislieri sedici sale tematiche per vivere in prima persona le battaglie che hanno segnato un’epoca, per scoprire i castelli dell’imperatore e volare con i suoi falchi. Installazioni interattive, animazioni tridimensionali, contenuti multimediali, ricostruzioni architettoniche e sartoriali. Un’esperienza multisensoriale che ti farà vivere davvero la storia che ha cambiato la Storia.
7 preporuka/e lokalaca
Museum Federico II
3 Piazza Federico II
7 preporuka/e lokalaca
Il Museo Federico II è un unicum assoluto che rievoca la vita e l’opera dell’Imperatore Stupor Mundi Un viaggio attraverso il tempo e lo spazio, per scoprire il mondo meraviglioso di Federico II di Svevia nel luogo magico dove tutto ha avuto inizio il 26 dicembre 1194. Nello storico Palazzo Ghislieri sedici sale tematiche per vivere in prima persona le battaglie che hanno segnato un’epoca, per scoprire i castelli dell’imperatore e volare con i suoi falchi. Installazioni interattive, animazioni tridimensionali, contenuti multimediali, ricostruzioni architettoniche e sartoriali. Un’esperienza multisensoriale che ti farà vivere davvero la storia che ha cambiato la Storia.
Il torrione di Mezzogiorno, chiamato così perchè rivolto a Sud, fu edificato nella prima parte del XV secolo (nel 1454) dall'architetto militare Baccio Pontelli sotto il pontificato di Nicolò V. Ancora oggi superstite, rappresenta un tipico torrione quattrocentesco ed è il più bello e moderno della cinta muraria jesina. Di forma poligonale, presentava delle aperture rotonde, oggi tamponate, chiamate troniere, attraverso le quali partivano i colpi delle armi da fuoco per la funzione difensiva tipica del torrione.
Torrione di Mezzogiorno
Via Giuseppe Mazzini
Il torrione di Mezzogiorno, chiamato così perchè rivolto a Sud, fu edificato nella prima parte del XV secolo (nel 1454) dall'architetto militare Baccio Pontelli sotto il pontificato di Nicolò V. Ancora oggi superstite, rappresenta un tipico torrione quattrocentesco ed è il più bello e moderno della cinta muraria jesina. Di forma poligonale, presentava delle aperture rotonde, oggi tamponate, chiamate troniere, attraverso le quali partivano i colpi delle armi da fuoco per la funzione difensiva tipica del torrione.
Lo Studio per le arti della stampa di Jesi è stato istituito nel 2000 per documentare la lunga e importante tradizione tipografica della città che ha visto per prima la nascita, nella regione Marche, di una tipografia e, contestualmente, la stampa di una delle prime edizioni della Divina Commedia, nel 1472, ad opera del tipografo Federico de’Conti.
Studio Per Le Arti Della Stampa - Palazzo Pianetti
3 Via Valle
Lo Studio per le arti della stampa di Jesi è stato istituito nel 2000 per documentare la lunga e importante tradizione tipografica della città che ha visto per prima la nascita, nella regione Marche, di una tipografia e, contestualmente, la stampa di una delle prime edizioni della Divina Commedia, nel 1472, ad opera del tipografo Federico de’Conti.
Nel nucleo della Jesi antica, affacciato sulla piazza che ha dato i natali all'imperatore Federico II, si mostra con austera imponenza il Palazzo Ripanti Nuovo, ex ospedale di S. Lucia, ristrutturato per volere della famiglia Ripanti nella prima metà del sec. XVIII e trasformato allora in un'elegante dimora alto-borghese e nella più imponente cubatura edilizia residenziale del centro storico. Accoglie la collezione del Museo Diocesano, patrimonio di oltre 200 opere tra dipinti, sculture, apparati liturgici, reliquiari di epoca antica e la particolare collezione di opere d'arte contemporanea, realizzate da alcuni dei maggiori artisti della regione come Orfeo Tamburi e Valeriano Trubbiani
6 preporuka/e lokalaca
Museo Diocesano
7 Piazza Federico II
6 preporuka/e lokalaca
Nel nucleo della Jesi antica, affacciato sulla piazza che ha dato i natali all'imperatore Federico II, si mostra con austera imponenza il Palazzo Ripanti Nuovo, ex ospedale di S. Lucia, ristrutturato per volere della famiglia Ripanti nella prima metà del sec. XVIII e trasformato allora in un'elegante dimora alto-borghese e nella più imponente cubatura edilizia residenziale del centro storico. Accoglie la collezione del Museo Diocesano, patrimonio di oltre 200 opere tra dipinti, sculture, apparati liturgici, reliquiari di epoca antica e la particolare collezione di opere d'arte contemporanea, realizzate da alcuni dei maggiori artisti della regione come Orfeo Tamburi e Valeriano Trubbiani
Il Centro Valeria Moriconi si offre ai visitatori come laboratorio permanente, dotato di un consistente fondo documentario sull'attrice jesina: non solo documenti di archivio, ma anche costumi e abiti di scena e una ricca raccolta libraria. Al tempo stesso è un suggestivo museo, dove l’allestimento – attraverso una selezione di foto, quadri, ritratti, bozzetti scenici, manifesti, costumi, documenti e video – invita ad entrare nella personalità dell’artista, accogliendo il visitatore negli spazi come un caro ospite in casa di Valeria.
Teatro Studio Valeria Moriconi
4 Piazza Federico II
Il Centro Valeria Moriconi si offre ai visitatori come laboratorio permanente, dotato di un consistente fondo documentario sull'attrice jesina: non solo documenti di archivio, ma anche costumi e abiti di scena e una ricca raccolta libraria. Al tempo stesso è un suggestivo museo, dove l’allestimento – attraverso una selezione di foto, quadri, ritratti, bozzetti scenici, manifesti, costumi, documenti e video – invita ad entrare nella personalità dell’artista, accogliendo il visitatore negli spazi come un caro ospite in casa di Valeria.
Rispecchia lo spirito della città moderna di fine Settecento. Il teatro Pergolesi fa da sfondo scenografico alla piazza, mentre sui lati si affacciano la chiesa dell'Adorazione e il palazzo Magagnini con ampio portico sovrastato da un balcone belvedere. Sulla piazza, vicino all’Arco del Magistrato, sorgeva il massiccio torrione meridionale dell’antica rocca; è stato demolito alla fine del XIX secolo per far posto all’attuale facciata neoclassica di palazzo Ricci.
Piazza della Repubblica
Piazza della Repubblica
Rispecchia lo spirito della città moderna di fine Settecento. Il teatro Pergolesi fa da sfondo scenografico alla piazza, mentre sui lati si affacciano la chiesa dell'Adorazione e il palazzo Magagnini con ampio portico sovrastato da un balcone belvedere. Sulla piazza, vicino all’Arco del Magistrato, sorgeva il massiccio torrione meridionale dell’antica rocca; è stato demolito alla fine del XIX secolo per far posto all’attuale facciata neoclassica di palazzo Ricci.
La piazza ha svolto nei secoli passati un ruolo di primo piano quale spazio pubblico di potere civile del Libero Comune e, dal 1585 fino al 1860, del Governo Pontificio che trova sede nel Palazzo della Signoria e costringe la Magistratura Cittadina a trasferirsi in quello che ancora oggi è il municipio della città. Sulla piazza, oltre alla possente mole del Palazzo della Signoria, si affacciano: - l’antica residenza gentilizia dei Marchesi Colocci - l’ex. chiesa e convento di Sant’Agostino - il palazzo Bisaccioni, oggi sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi.
Piazza Angelo Colocci
Piazza Angelo Colocci
La piazza ha svolto nei secoli passati un ruolo di primo piano quale spazio pubblico di potere civile del Libero Comune e, dal 1585 fino al 1860, del Governo Pontificio che trova sede nel Palazzo della Signoria e costringe la Magistratura Cittadina a trasferirsi in quello che ancora oggi è il municipio della città. Sulla piazza, oltre alla possente mole del Palazzo della Signoria, si affacciano: - l’antica residenza gentilizia dei Marchesi Colocci - l’ex. chiesa e convento di Sant’Agostino - il palazzo Bisaccioni, oggi sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi.
È la più importante piazza storica di Jesi ed è ormai certo che il suo spazio coincida in gran parte con l'area dell'antico Foro romano, all'incrocio tra il cardo e il decumano. I ritrovamenti nel 1784 di statue di età imperiale sotto l'ex Chiesa di San Floriano, la presenza di un ampio teatro con reperti di fondazione ancora visibili in via Roccabella, il ritorno alla luce di un pozzo-cisterna con strutture idrauliche sotto il convento annesso alla Chiesa di San Floriano confermano questa ipotesi. La tradizione vuole che qui nascesse, il giorno di S. Stefano del 1194, sotto un grande padiglione appositamente eretto, Federico II di Svevia.
Piazza Federico II
Piazza Federico II
È la più importante piazza storica di Jesi ed è ormai certo che il suo spazio coincida in gran parte con l'area dell'antico Foro romano, all'incrocio tra il cardo e il decumano. I ritrovamenti nel 1784 di statue di età imperiale sotto l'ex Chiesa di San Floriano, la presenza di un ampio teatro con reperti di fondazione ancora visibili in via Roccabella, il ritorno alla luce di un pozzo-cisterna con strutture idrauliche sotto il convento annesso alla Chiesa di San Floriano confermano questa ipotesi. La tradizione vuole che qui nascesse, il giorno di S. Stefano del 1194, sotto un grande padiglione appositamente eretto, Federico II di Svevia.
E' un arco trionfale eretto nel 1734, su progetto dell'architetto Domenico Valeri, in onore di Papa Clemente XII dei Corsini. Fu un gesto di omaggio verso il pontefice che si era reso benemerito per l'abolizione del dazio sul grano e la sistemazione della strada che collega Nocera Umbra con l'Adriatico e che venne chiamata, da allora, "Clementina" (l'attuale Statale 76). L'arco costituisce il punto focale del lungo asse prospettico e fortemente scenografico del Corso settecentesco oggi intitolato a Giacomo Matteotti.
Jesi (Arco Clementino) station
107 Corso Giacomo Matteotti
E' un arco trionfale eretto nel 1734, su progetto dell'architetto Domenico Valeri, in onore di Papa Clemente XII dei Corsini. Fu un gesto di omaggio verso il pontefice che si era reso benemerito per l'abolizione del dazio sul grano e la sistemazione della strada che collega Nocera Umbra con l'Adriatico e che venne chiamata, da allora, "Clementina" (l'attuale Statale 76). L'arco costituisce il punto focale del lungo asse prospettico e fortemente scenografico del Corso settecentesco oggi intitolato a Giacomo Matteotti.